Il
piccolo mondo antico di
Silvana Turco
Se si vuole che una persona esprima un suo sentimento o una
sua idea, bisogna che lo faccia come le ha imparato a fare durante tutta la
vita; l’espressione non è una invenzione, ma un risultato maturato nel tempo. A
Silvana Turco non puoi chiedere astrusità moderne, ma antichi valori, vecchi
personaggi, ambienti ideali in cui poter costruire, continuare a costruire, la propria
dimensione di vita e le proprie aspettative.
Come non credere che nel trullo, cosi idealizzato, così
impreziosito dal soffio interiore dell’autrice si possa scorgere tutta la vita
di Silvana che si dipana attraverso i fiori del campo circostante, i grandi
vecchi contadini, le arcinote fornaie del passato, gli animali che fanno da
contrasto alla vita umana, e il classico fico d’india che sembra incarnare,
anch’esso, il lavoro duro, certosino, meticoloso e di fattura interamente
ambientale e rupestre che caratterizza il trullo nostrano.
Silvana afferma che ama i colori da sempre perché i colori
sono l’anima delle cose e caratterizzano la vita di tutte le cose, compreso
l’uomo.
E’ bello osservare le opere semplici e genuine di Silvana
Turco perché ti riportano ad un mondo, purtroppo antico, ma che richiama un
surrealismo sempre vivo e desiderato.